Nome d'arte di Debralee Griffin, attrice statunitense. Esordisce giovanissima nella curiosa parte della dolce fidanzata di un gangster in L'urlo della città (1948) di R. Siodmak. I film seguenti impongono la sua bellezza bruna vagamente esotica, cliché da cui difficilmente riuscirà ad allontanarsi. La si ricorda sposa pellerossa di un uomo bianco in L'amante indiana (1950) di D. Daves, ancora giovane pellerossa, ma stavolta affamata, in L'ultima caccia (1956) di R. Brooks, dolente Lilia in I dieci comandamenti (1956) di C.B. DeMille, danzatrice sensuale in La tigre di Eschnapur (1959) e Il sepolcro indiano (1959) di F. Lang. Dopo due matrimoni lampo nel mondo dello spettacolo, sposa un magnate del petrolio e abbandona la carriera.