Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca - Maria Grazia Calandrone - copertina
Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca - Maria Grazia Calandrone - copertina
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Premio Sila '49 - Letteratura - 2023
Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca
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Descrizione

Libro vincitore del Premio Letterario Mario La Cava 2024
Libro vincitore del Premio Elio Vittorini 2023

Incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2023
Libro finalista del Premio Alassio Centolibri, un Autore per l'Europa 2023

Dove non mi hai portata esplora un nodo intimo e complesso. Indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell'epoca, Calandrone fa emergere il ritratto di un'Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga.


1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. Dove non mi hai portata è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d'Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un'indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge. Quando Lucia e Giuseppe arrivano a Roma è l'estate del 1965. Hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall'inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell'epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Piú di cinquant'anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori. Come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s'informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l'Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto. Dopo Splendi come vita, in cui l'autrice affrontava il difficile rapporto con la madre adottiva, Dove non mi hai portata esplora un nodo se possibile ancora piú intimo e complesso. Indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell'epoca, Calandrone fa emergere il ritratto di un'Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga. Fino a pagare con la vita la sua scelta d'amore.

Proposto da Franco Buffoni al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Propongo la candidatura del romanzo Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, Einaudi 2022, per il Premio Strega 2023 per due fondamentali motivi: la tenuta stilistica che non viene mai meno nelle 247 pagine del volume; la capacità dell’autrice di coinvolgere il lettore in una vicenda storica e umana al calor bianco. Già due anni fa con Splendi come vita, edito da Ponte alle Grazie, Maria Grazia Calandrone aveva visto pienamente riconosciute le proprie doti di narratrice, ben figurando nella dozzina del Premio Strega. Con questa nuova prova narrativa l’autrice, ben nota da decenni come indiscutibile voce poetica, non solo conferma le qualità di narratrice di razza allora poste in luce, ma le corrobora con una magistrale ricostruzione storica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta: riuscendo a ricostruire ambienti e situazioni (il Molise rurale, la periferia milanese in pieno boom economico, Roma magica di altera e sconsolata bellezza) in modo altamente poetico pur se finemente realistico, e dando dei propri genitori biologici tesi verso una tragica fine un ritratto nitido, al contempo profondamente partecipe, ferocemente oggettivo e emblematico nella sua attualità.»

Dettagli

18 ottobre 2022
256 p., Rilegato
9788806257477

Parola di Librai

Simone Feltrinelli Librerie LF - Perugia

Dove non mi hai portata

Lirico ed intenso come solo una poetessa può scriverlo. Un fatto privato dal quale l'autrice riesce a trarre un racconto che coinvolge il lettore come se lo riguardasse direttamente. La scelta, sessant'anni fa, di un donna, madre, ancora tristemente attuale.

Simone Feltrinelli Librerie LF - Perugia

Valutazioni e recensioni

  • PaolaS.
    Troppo pesante e pomposo

    La vicenda personale della poetessa-scrittrice, narrata e ricostruita in maniera accuratissima, è molto interessante e coinvolgente e appartiene a un contesto storico (i primi anni ‘60) carico di luci (economiche) e ombre (socio-culturali). Tuttavia lo stile utilizzato, seppur raffinato, si è dimostrato, per me, troppo pesante, spesso pomposo e ridondante, con una costruzione sovente più affine alla poesia che a un racconto. È per questo motivo che non sono riuscita ad apprezzare appieno quest’opera; la mia valutazione è 2/3 su 5. Leggerò comunque altro di questa autrice.

  • Enrico
    Una indagine straziante

    Libro insieme molto triste e molto lucido. Parte dagli albori di una tragedia per raccontare dettagliatamente ogni pensiero, movimento e scelta fatti. È un diario, una inquisizione precisa sia psicologica che fattuale. Nonostante la contrapposizione tra scrittura di cronaca e scrittura poetica sia certamente voluta, personalmente mi ha disorientato un poco. Ad ogni modo, i momenti in cui la poesia si esprime al massimo (soprattutto le parti in campagna) sono eccezionali.

  • wendy

    Il concetto del libro è molto bella ma non mi è piaciuta la scrittura: pesante e poco scorrevole, manieristica direi

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Foto di Maria Grazia Calandrone

Maria Grazia Calandrone

1964, Milano

Maria Grazia Calandrone è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice Rai, scrive per «Corriere della Sera» e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Ha pubblicato numerosi libri di poesia tra cui: La scimmia randagia (Crocetti 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier 2005), La macchina responsabile (Crocetti 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle 2010), La vita chiara (transeuropa 2011), Serie fossile (Crocetti 2015 – premi Marazza e Tassoni, rosa Viareggio), Gli Scomparsi (pordenonelegge 2016 – premio Dessì), Il bene morale (Crocetti 2017 – premi Europa e Trivio), Giardino...

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