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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
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Libro di forte inspirazione. La felicità di lupo è la felicità dei personaggi del libro che si spostano, si evolvono, raggiungono nuove consapevolezze, sempre presente sullo sfondo la montagna, proprio come il monte Fuji nelle opere di Hokusai. E' la felicità alimentata dal transitorio e dall'irrequietezza della scoperta e del viaggio, del cambiamento e della evoluzione.
Cognetti ha questo modo unico di farti visualizzare la montagna e respirare i suoi odori. Solo per questo vale la pena immergersi nei suoi libri per chi è amante della montagna. Sono rimasta invece meno convinta dai personaggi e dalle loro storie, che mi sono sembrate mancare di profondità psicologica.
Il romanzo si legge tutto d’un fiato, rallentando a tratti per assaporare le descrizioni di boschi e ghiacciai. Nelle traiettorie esistenziali dei personaggi (in cui è facile immaginare tracce autobiografiche) non ci sono grandi sorprese, ma questo non inficia il piacere della lettura. I riferimenti letterari rientrano nel ‘canone’ di Cognetti (London, Blixen, Chatwin), con l’aggiunta di un omaggio a Hokusai, le cui 36 vedute del monte Fuji si specchiano negli altrettanti capitoli dedicati al mondo di Fontanafredda. I lupi qui sono donne irrequiete (Silvia e Babette), che hanno bisogno del movimento e della scoperta di paesaggi e sguardi inediti. Gli uomini (Fausto e Santorso) tendono a radicarsi nel loro territorio come alberi, ma restano esposti al vento e alle intemperie.
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