Nome d'arte di Bathiat Arlette-Léonie, attrice francese. Di umili origini, comincia giovanissima con il teatro e il music hall. Debutta sul grande schermo nel 1930, alla nascita del sonoro, facendo valere da subito la sua peculiare bellezza e un temperamento fuori dal comune. L'incontro decisivo arriva però qualche anno dopo, quando M. Carné ne fa l'interprete assoluta del suo cinema negli anni del «realismo poetico». Forte della sua aria da figlia del popolo, con una sensualità mista al disincanto della donna che seppur giovane ha dovuto conoscere a fondo la vita, A. si cala nei panni prima della prostituta in Albergo Nord e poi dell'amante di J. Gabin in Alba tragica, diretti da Carné rispettivamente nel 1938 e '39. L'interpretazione più convincente è tuttavia quella di Garance, la cortigiana che infiamma le vicende ottocentesche di Amanti perduti (1945), sempre di Carné, considerato il film più importante del cinema francese del periodo. Lavora fino agli anni '60, quando un incidente la rende semicieca.