Regista italiano. Figlio di un ingegnere italiano direttore dei lavori della diga di Assuan, dopo brevi esperienze documentaristiche in Egitto e nel doppiaggio a Hollywood, inizia la carriera come assistente di A. Blasetti per Sole (1929) e Terra madre (1930). Nel 1931 dirige La segretaria privata, remake di una commedia tedesca, che ottiene un rilevante successo di pubblico. Raffinato figurativista, dopo la biografia agiografica Don Bosco (1935) e Cavalleria (1936), ritratto malinconico della Torino d'inizio secolo, considerato il suo film migliore, mette il proprio buon mestiere al servizio della propaganda fascista, diventando uno dei più apprezzati registi del regime con opere ambientate in Africa come Luciano Serra pilota (1938), Abuna Messias (1939), Noi vivi - Addio, Kira (1942). Dopo la guerra stenta a trovare una sua collocazione, ma realizza ancora almeno un paio di opere di buon livello: L'ebreo errante (1948) e Camicie rosse (1952), con A. Magnani (sua moglie per un breve periodo) nella parte di Anita Garibaldi.