Graham Greene (1904-1991) è stato uno scrittore inglese. Convertitosi al cattolicesimo intorno al 1927, scrisse romanzi che sono tra i più popolari della narrativa inglese contemporanea, come Il potere e la gloria (1940), Il nocciolo della questione (1948), La fine dell’avventura (1951). Versioni cinematografiche hanno avuto, fra l’altro, i racconti Il terzo uomo (1950) e Il nostro agente all’Avana (1958) e il romanzo Il tranquillo americano (1955). I suoi romanzi narrano, con toni in cui si equilibrano sottilmente commozione e ironia, storie realistiche e spesso violente: guerra, spionaggio, intrighi, casi polizieschi, su sfondi per lo più esotici e con personaggi tormentati e sinistri. L’ultima produzione di Greene, che comprende tra l’altro In viaggio con la zia (1969), Il console onorario (1973), Il fattore umano (1978), Il dottor Fischer a Ginevra (1980), Il decimo uomo (1985), L’uomo dai molti nomi (1988), sembra oscillare fra l’ironia e la narrazione cronachistica. Autore di un’interessante autobiografia, Una specie di vita (1971), cui ha fatto seguito Vie di scampo, Greene ha scritto anche saggi, racconti, sceneggiature e adattamenti radiofonici. Postumo è uscito il volume Un mondo tutto mio (1992), selezione del meticoloso diario dei sogni tenuto da Greene durante l’intera sua vita. Nel 2019 per Sellerio esce anche Il treno per Istanbul.