La fine è nota

Un giallo atipico con interessanti digressioni sui luoghi di frontiera americani, così distanti (non solo geograficamente) dalle grandi città. Uno stile che appassiona e conquista pagina dopo pagina

È la storia di un'ossessione, quella di Roy per Peggy. O di un'altra ossessione, quella di Paulton, ossessione per la verità, o ancora di più ossessione di aiutare qualcuno, persino dopo che questo qualcuno è ormai morto. Oppure è la storia dell'ossessione di Peggy/Margo, l'ossessione di ottenere ad ogni costo ciò che si desidera. La verità giunge inattesa come una coltellata, deflagra feroce come la bomba di un kamikaze. Ed un perfetto capitolo LX sembra chiudere in modo sorprendente ed emozionante tutta la vicenda. Il lettore ha avuto la sua scarica di adrenalina e di piacere. Ma con il successivo penultimo capitolo lo scrittore sembra voler suggerire al lettore una più amara costatazione: la rivelazione concessa al lettore può appartenere solo all'universo della finzione letteraria, mentre nella vita la maschera impone alla realtà una coltre di buio impenetrabile.

Chi è veramente lo sconosciuto suicidatosi in casa del protagonista? Pagina dopo pagina questo giallo scritto alla fine degli anni '40 ce ne svela l'identità guidandoci per un'America di frontiera dal gusto molto cinematografico fino alla nemesi. Molto piacevole.