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Anno edizione: 2021
Anno edizione:
Anno edizione: 2022
Parco della Favorita, Palermo. Due sorelle finiscono al centro di una tenaglia terribile: da una parte c’è la mafia, dall’altra lo Stato. La mafia le perseguita, lo Stato non le considera vittime. Questo libro vuole cambiare il finale alla storia.
Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no
“Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo ‘più o meno’, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro. La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l’aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi. Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell’Agenzia delle entrate. Il secondo: far avere lo status di ‘vittime di mafia’ alle sorelle Pilliu. Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l’uso a un’associazione antimafia. ‘Io posso’ è una sorta di mantra a Palermo. Non importa cosa dice la regola, perché tanto ‘Io posso’. Le regole valgono solo per gli stupidi. ‘Io posso’ sottintende sempre: ‘E tu no’. Ecco, a noi piace molto questa frase. La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto. Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no.”Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
l'ho comprato in occasione di un'offerta e mi dico che ho fatto benissimo a prenderlo e a leggerlo tutto di un fiato questa estate. Storie reali che ti travolgono, un sistema mafioso da abbattere con coraggio e tanta forza di resilienza. Le sorelle Pillau siamo tutti noi
Pur essendo di Palermo e passando da quelle parti tutti gli anni in estate non conoscevo bene la storia. Non immaginavo che quel palazzone accanto a quelle due casine contenesse tanta arroganza, tanta corruzione e tanto dolore. Nel racconto va detto il tessuto sociale palermitano degli anni '90 ne esce a pezzi. Certo la strage di Capaci e via D'Amelio e il moto di ribellione della cittadinanza per bene, tuttavia la rete di corruzione, accettazione e compiacenza quando proprio connivenza pare estesa e coinvolgere tutti i settori della vita sociale dall'ufficio preposto alle autorizzazioni, al macellaio. Il finale è quasi una beffa. In effetti gli squali in giacca e cravatta che riescono con mille sotterfugi a sanare il palazzo e venderlo all'asta non sono migliori dei mafiosi che lo costruirono, anche se agiscono nella più assoluta legalità.
La storia di Maria Rosa e Savina Pilliu: due sorelle nella decennale e solitaria lotta contro la mafia e di uno Stato purtroppo assente e altre volte direttamente complice nelle vicende. E' importante che tutti conoscano la loro storia, cossiché si possa avere un finale diverso ma in particolare, ottenere giustizia.
Recensioni
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