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Lettera di un teologo di Roma ad un cattedratico in cui s'espongono le ragioni per le quali la Santita' di Nostro Signore Papa Clemente XII ha potuto e dovuto con suo precetto obbligare il Cardinal Coscia a rinunziare l'Arcivescovado di Benevento. (S - copertina
Lettera di un teologo di Roma ad un cattedratico in cui s'espongono le ragioni per le quali la Santita' di Nostro Signore Papa Clemente XII ha potuto e dovuto con suo precetto obbligare il Cardinal Coscia a rinunziare l'Arcivescovado di Benevento. (S - copertina
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Lettera di un teologo di Roma ad un cattedratico in cui s'espongono le ragioni per le quali la Santita' di Nostro Signore Papa Clemente XII ha potuto e dovuto con suo precetto obbligare il Cardinal Coscia a rinunziare l'Arcivescovado di Benevento. (S
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Lettera di un teologo di Roma ad un cattedratico in cui s'espongono le ragioni per le quali la Santita' di Nostro Signore Papa Clemente XII ha potuto e dovuto con suo precetto obbligare il Cardinal Coscia a rinunziare l'Arcivescovado di Benevento. (S - copertina
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Descrizione


In 4, pp. 28. (Segue): Voto dell'...Card. Fabroni in congiuntura della promozione del Cardinal Coscia il di' 11 giugno 1725. In 4, cm 20 x 30, pp. (4). (Segue): Secundae literae executoriales ... ludovici Pico, Josephi R. Imperialis... a Sanctiss. ... Clemente XII. In 8, cm 18 x 26, pp. XVI. (Segue): Copia di Lettera dell'E. Card. Coscia all'E. Segretario di Stato. In 8, cm 13,5 x 19, pp. (4). (Segue): Beatissime Pater... Cardinalis Coscia. In 8, cm 16,5 x 23, pp. (4). (Segue): FORZIATI J. - Alla Santita' di Nostro Signore Papa Clemente XII per il Card. Nicolo' Coscia. In 8, cm 17 x 24, pp. (16). La vicenda relativa al Card. Niccolo' Coscia, il Pontificato di Benedetto XIII e l'Arcivescovato di Benevento, rappresentano un caso limite tra gli esempi di nepotismo e corruttela della corte papale. Il Coscia, originario di Pietradefusi, si avvicino' al Card. Orsini, ai tempi Arcivescovo di Benevento, guadagnandone la piena fiducia. Questi, salito al soglio con il nome di Benedetto XIII e portato piu' alla vita religiosa che a quella politica, permise al Coscia di diventare presto l'uomo piu' potente della curia romana. Gia' nel 1725, al momento della sua nomina a Cardinale, molte furono le opposizioni, (vedi il Voto del Card. Fabroni qui presente), rimaste totalmente inascoltate  Negli anni del pontificato di Benedetto, il Coscia, che nel frattempo si era attorniato di un 'clan' di alti prelati tutti cooptati dalla curia beneventana, accumulo' enormi ricchezze, in particolare vendendo nomine e chiedendo tangenti per varie intercessioni (la questione con Casa Savoia ad esempio). Questa condotta mino' gravemente il bilancio dello stato tanto che, al momento della morte del Pontefice, causa tumulti di popolo, dovette abbandonare Roma. Nel frattempo anche Benevento si sollevo' contro la prospettiva che il Coscia succedesse all'Orsini come Vescovo della citta'  avendo ottenuto da Benedetto XIII il diritto di successione (vedi la Lettera di un teologo... qui presente). Eletto Clemente XII, vennero istituite 4  congregazioni per indagare sulle malefatte del Coscia e del suo clan. La sentenza stabili' il sequestro di tutti i beni, pesantissime multe, il carcere per 10 anni, la scomunica maggiore, la perdita dell'arcivescovado di Benevento e del diritto di voto nel conclave. A nulla servirono le lettere del Coscia o a  firma d'altri (vedi lo scritto Beatissime Pater e la Copia di lettera.. del Coscia e quella Alla Santita'... del Forziati qui presenti) in sua difesa, tant'e' che venne posto agli arresti in Castel Sant'Angelo. Con la morte di Clemente XII nel 1740, il successore Benedetto XIV lo reintegro' nelle sue cariche sebbene da questo momento, trasferitosi a Napoli, la sua vita entri nell'oscurita'
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