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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2016
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La scuola dagli occhi di un bambino, la vita e le difficoltà di un bambino che cresce in una piccola isola e si trasferisce in una città...del nord. Le sue vicede fanno ridere, fanno sorridere, fanno tenerezza, e a volte fanno anche commuovere. E non si vorrebbe vedere la fine... mi ha lasciato il segno, e lo lascerà a chiunque, come Gaspare, si sente un pò come una barca nel bosco...
Scritto in maniera piuttosto semplice, forse fin troppo (tale da rispecchiare l’età del protagonista) è molto scorrevole e piacevole alla lettura. Spiazza per la sua veridicità e l’amaro realismo; commuove per l’ingenuità e la sfortuna del protagonista e, ancor peggio, salda definitivamente terribili opinioni sulla società di oggi. Perchè Paola Mastrocola dipinge una realtà struggente ma al tempo stesso normalissima. Molti di noi ci sono dentro, la riconoscono e sono coscienti dell’esattezza delle sue parole. Trama? Un povero ragazzino provinciale si stabilisce in città per coltivare un talento naturale per lo studio. Con lui, il lettore affronterà le tappe del normale vivere: la difficoltà di integrazione sociale, la mancanza di serietà della scuola, la difficoltà di trovare un lavoro (che piaccia e che soddisfi la laurea ottenuta) ma non solo…
Il piccolo Gaspare sbarca da una sperduta isola nel continente per proseguire i suoi studi e frequentare il liceo, spinto da un profondo amore per la cultura, per i libri e per il latino. Ma la scuola italiana è molto diversa da quanto immaginava: professori poco o per nulla interessati, studenti svogliati che tirano a vivacchiare, programmi ridotti all'osso, poco impegno per valorizzare merito e talento. Insomma, la scuola di oggi non è fatta per chi ama studiare e desidera imparare: Gaspare si sente davvero come una barca nel bosco. Tra momenti poetici e scene al limite del grottesco, la scrittirice intesse una impietosa descrizione della scuola italiana dopo la riforma Berlinguer.
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