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Il caos italiano. Alle radici del nostro dissesto
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Il caos italiano. Alle radici del nostro dissesto - Paolo Mieli - copertina
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caos italiano. Alle radici del nostro dissesto

Descrizione


Il libro si propone di investigare sulle origini del caos italiano guardando a singoli aspetti dei malfunzionamenti del nostro sistema politico per come si è andato costruendo e poi consolidando dal 1861 a oggi.

«L'esperienza pluridecennale di osservatore politico arricchisce i suoi libri di storia di un understanding inusuale tra gli accademici: una singolare capacità di entrare nelle pieghe degli avvenimenti, una certa inconfondibile saggezza» - Corriere della Sera

Da anni la politica italiana vive un clima di continua campagna elettorale condotta per minare la legittimità degli avversari e lasciare aperte le porte a tutte le alleanze possibili. Questa incapacità di imparare le regole dell'alternanza è considerata il frutto avvelenato del passaggio dalla Prima alla Seconda repubblica. Ma potrebbe non essere così. Paolo Mieli ripercorre la vita del nostro Paese attraverso una serie di storie – la politica dei primi anni del Regno; la Grande Guerra; il fascismo; politici del dopoguerra come De Gasperi, La Malfa o Nenni; il golpe del generale De Lorenzo o il dirottamento dell'Achille Lauro; il caso Montesi; l'assassinio del giudice Caccia – che contribuiscono a disegnare un ritratto inedito dell'Italia e della sua politica, mostrando come l'incapacità di dar vita a meccanismi che creino l'alternanza tra schieramenti costituisca il male originario della politica italiana.
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Dettagli

2018
Tascabile
13 novembre 2018
350 p., Brossura
9788817104531
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Indice

Introduzione

I. LE CONTRADDIZIONI DELL'INIZIO: DALL'UNITÀ AL FASCISMO

La formazione del ceto permanente di governo
La rivoluzione italiana e i suoi nemici
Cavour e la delegittimazione di Mazzini
Quintino Stella e i mercanti di panno
Il «losco intrigo» del 1866
Il paradosso della Grande guerra
Le peregrinazioni politiche dei trasformisti
Il tribunale fascista e le sue vittime
Strani protagonisti della Rsi
Novecento: le tre vittorie di destra

II. IL SECONDO DOPOGUERRA: UNA REPUBBLICA BLOCCATA

Ma Dossetti non si fidò di De Gasperi
L'ammirazione di Nenni per Mao
Nascita del consociativismo
Il «ragionier» Ugo La Malfa
La tregua armata di Moro con il Pci
Bioetica al posto di Marx
Tre valigie di armi per il cardinal Martini
Carli e gli eccessi di keynesismo

III. L'OPPOSIZIONE ANOMALA

Le rivolte di maggio
Carlo Rosselli e la «rivoluzione mondiale»
Rivoluzioni e traditori
Fanfani, il «Kerenskij italiano»
L'«Unità» e i martiri ungheresi
I dissidenti «scribacchini»
Così lo Stato spiava i comunisti
La sinistra e la questione di Israele
Storia di una medaglia

IV. DIETRO LE QUINTE: SEGRETI E FALSI MISTERI

L'uso politico degli scandali
Dc, Pci e crisi di Cuba
Lo strano golpe dell'estate 1964
Dietro il sequestro dell'«Achille Lauro»
Il giudice Caccia e i suoi assassini

Bibliografia
Indice dei nomi

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Un libro da consigliare a chi è interessato ai fatti di cronaca politica. Mieli raccoglie editoriali e scritti da lui composti in precedenza. L'unica pecca del libro è che manchi una postfazione che aiuti a legare meglio i vari concetti espressi. Emergono interessanti personalità della politica italiana dall'unità ai primi anni '80 del '900, da da Nitti a Giolitti, da Moro a La Malfa, da Fanfani a Dossetti, da Craxi ad Andreotti. Non sono taciuti, e già dal titolo lo si coglie, i limiti della società italiana. Difficilmente si addita la classe politica in quanto tale, anzi spesso sono chiamate a responsabilità molte altre categorie, come gli intellettuali, i giornalisti, i magistrati.

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Paolo Mieli

1949, Milano

Paolo Mieli è giornalista, saggista ed esperto di storia. Nasce da una famiglia di origini ebraiche, il padre è Renato Mieli, importante giornalista e fondatore dell'ANSA. Già dall'età di 18 anni inizia a scrivere per i quotidiani cominciando presso «L'Espresso», dove lavorerà per circa un ventennio. Parallelamente milita in movimenti politici sessantottini che lo influenzeranno in campo giornalistico. Negli anni Settanta frequenta la facoltà di Storia moderna e presto inizia a lavorare per «Repubblica» fino a quando, negli anni Novanta, approda alla «Stampa», di cui diviene anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 dirige il «Corriere della Sera». Dal 2007 Mieli diventa direttore...

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