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Anno edizione: 2014
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Il volume raccoglie i testi teatrali: Aspettando Godot, Finale di partita, Tutti quelli che cadono, L'ultimo nastro di Krapp, Giorni felici, Parole e musica, Commedia, Di' Joe (tutti nella traduzione di Carlo Fruttero), Respiro (traduzione di Floriana Bossi), Non io (traduzione di John Francis Lane), Quella volta e Dondolo (traduzione di Carlo Fruttero e Franco Lucentini).
«Aspettando Godot e i successivi testi teatrali beckettiani rappresentano il contributo piú originale alla letteratura drammatica della seconda metà del Novecento [...] senza Aspettando Godot, Finale di partita, Krapp, Giorni felici, la nostra idea di teatro non sarebbe la stessa [...] Beckett ci ha saputo dare una delle testimonianze piú alte della riflessione sulla condizione umana della cultura europea del Novecento. E una delle esperienze decisive sulla possibilità della forma drammatica.» (Paolo Bertinetti)
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Il miglior libro che si possa avere sull'opera teatrale di Samuel Beckett
Il “teatro dell’assurdo” ( così definito da Martin Esslin ) di Samuel Beckett si esplica attraverso opere, quali Aspettando Godot, Finale di partita, L'ultimo nastro di Krapp, Giorni felici, Dondolo - solo per citarne alcune tra quelle contenute nel volume curato da Paolo Bertinetti - contraddistinte da un pessimismo esistenzialista di fondo. Beckett è stato un autore prolifico che, cimentatosi brillantemente in vari ambiti artistici ( drammaturgia, poesia, narrativa ... ) ha saputo contribuire, nella cultura del secondo Novecento, alla creazione di aspetti compositivi ed espressivi volti al superamento degli schemi tradizionali; notevole è pertanto la sperimentazione di nuovi linguaggi, comprendenti ( tra l'altro ) pause, ripetizioni, ellissi oppure illogicità e frammentarietà di alcuni dialoghi o monologhi, con l'intenzione di esprimere la sofferenza e l'insensatezza insite nella condizione umana. Nelle traduzioni di Fruttero, Lucentini, Bossi e Lane si coglie facilmente, anche nelle didascalie, quell’essenzialità che connota le varie vicende atemporali ed estranianti, ora comiche e grottesche, ora tragiche ed esasperate, comunque sempre venate di umorismo e decodificabili attraverso la metafora.
"Aspettando Godot" è certamente l'opera più conosciuta in Italia dell'incredibile genio del '900 Samuel Beckett, forse è l'unica. Ma non si può certo dire che venga offerta ai lettori la possibiltà di conoscere meglio questo autore. Questa raccolta tenta finalmente di colmare il grande buco editoriale italiano su Samuel Beckett rendendo disponibile al vasto pubblico un'ampia scelta di opere (famose in inglese) di vario gusto, teatrali e radiofoniche come "Parole e Musica". Apprezzabile questo sforzo editoriale, tuttavia alcune traduzioni eccedono la libertà del traduttore e sconfinano nell'errore (soprattutto in Parole e Musica). Nonostante ciò rimane una stupenda raccolta per i lettori italiani che vogliano avvicinarsi a questo autore.
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