Anni fa avevo deciso di non leggere più niente di questo autore e poi ovviamente me ne sono dimenticata e ho comprato questo sul Kobo. È molto bravo, e non volevo più leggerlo per il disagio che mi crea leggere un libro bello e insieme inaccettabile. Oltre alla tensione nei suoi thriller ci sono ironia, personaggi ben delineati dal racconto dei loro pensieri, ma anche delle loro emozioni, abitudini e contraddizioni; c’è anche un certo grado di critica sociale e non mancano neanche riferimenti artistici e letterari. Rispetto ad altri autori non è particolarmente crudo: ma è come se stesse sempre parlando del male assoluto, e tratta molto seriamente di questa presenza, che è misteriosa e certa, fisicamente situata nel mondo. Alcuni protagonisti operano a favore del male assoluto e altri protagonisti, fra cui il detective e i suoi amici, lo combattono incessantemente e con modalità discutibili ma “necessarie”. Le parti ironiche e condotte sul filo della leggerezza si alternano a parti solenni e violente.
Il lupo in inverno
Al centro della città di Prosperous sorgono i resti di un'antica chiesa, traslata pietra dopo pietra dall'Inghilterra dai fondatori della comunità, secoli prima. Prosperous è sempre stata un'isola felice. I suoi abitanti sono ricchi, il futuro delle nuove generazioni assicurato. Non c'è posto per chi viene da fuori, non c'è possibilità di scalfire l'ordine costituito. La granitica normalità della cittadina del Maine viene però sconvolta dalla morte violenta di un senzatetto e dalla scomparsa della figlia dell'uomo. L'arrivo in città del detective Charlie Parker, chiamato a far luce sulla vicenda, rischia di diventare un evento ancor più sconvolgente della violenza stessa: i rigidi schemi che regolano la vita di una comunità così gelosa dei propri segreti stanno per essere turbati, il che potrebbe rivelarsi ben più pericoloso del crimine che imperversa. C'è qualcuno pronto a tutto pur di scongiurare che Charlie Parker arrivi alla verità, qualcuno disposto perfino a sacrificare la vita del detective, purché Prosperous rimanga ciò che è sempre stata: la tomba di indicibili segreti.
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Anno edizione:2016
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Alessandra Bassi 02 maggio 2020
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Mette un po' di tristezza, questa storia che sembra uscita dalla notte dei tempi, con un fondo storico reale; ogni fanatismo è preoccupante e la simpatia in questo libro si guadagnano solo cani e lupi. Non descrive il Maine autunnale pieno di colori; descrive la regione del New England come glaciale, triste e impietrita, forse come metafora per gli abitanti di Prosperous. Un racconto bizzarro e agghiacciante. Alla fine Connolly lascia tutto molto nel vago senza spiegare più di tanto, presumo intenzionalmente. Non per anime troppo sensibili.
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Lo scrittore costruisce un impianto in cui thriller, mistero e sovrannaturale sono egualmente sovrappesati e si integrano armonicamente tra loro. E non era facile. Uno dei plot classici della letteratura americana è proprio la scoperta da parte dell'eroe di una piccola comunità chiusa e ostile. Decine di romanzi, film e serie TV. Connolly si cimenta vittorioso e scrive uno dei migliori romanzi della serie. Una serie che col passare degli episodi, invece di mostrare la corda, migliora col tempo, come il vino buono. Connolly non si smentisce e la storia che prende piede a Prosperous, una strana e perfetta cittadina del Maine, è sorprendentemente molto originale, capace di superare qualsiasi aspettativa del lettore.
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