L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +10 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione:
Anno edizione:
«La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato.»
«"Il senso di una fine è uno di quei romanzi che nascono già eterni. Sembra scritto sotto giuramento: dice la verità, nient'altro che la verità... Bellissimo, bellissimo, bellissimo» – Antonio D'Orrico
La vita di Tony Webster è stata un fiume relativamente tranquillo, da costeggiare al riparo di scelte ragionevoli e sistematici oblii. Ora però la lettera di un avvocato che gli annuncia un'inattesa quanto enigmatica eredità sommuove il termitaio poroso del passato, e il tempo irrompe nella noia del presente sotto forma di parole risalenti all'adolescenza, quando Tony procedeva all'educazione morale, sentimentale e sessuale che ne avrebbe fatto, inavvertitamente come spesso accade, l'adulto che è. Il percorso a ritroso nelle zone d'ombra della vita, con i suoi dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa cosi riflessione sulla fallacia della storia, "quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione", secondo il geniale amico dei tempi del liceo, Adrian Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio Tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane. Come ha potuto la ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l'amico raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro l'estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni prima la madre della ragazza? Perché a distanza di quarant'anni Veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo? Gli indizi da studiare tessono un filo d'Arianna di reminiscenze inaffidabili.
Molto bello, ne consiglio una seconda lettura per comprenderlo al meglio.
Lo si trova soltanto dopo aver letto e digerito questo libro, il suo senso. Cosa ci raccontiamo quando accade qualcosa nelle nostre vite che ci cambia? Cosa cambiamo del nostro passato per proteggerci, quando lo raccontiamo agli altri (e a noi stessi)? Nel quadro degli anni ‘60 che fa a cazzotti con il nuovo millennio, un uomo ormai privo di grandezze si ritrova a frugare nei ricordi, nella morte e in un amore perduto. Intenso e bellissimo.
Confesso che non conoscevo affatto l'autore del libro, di cui ho appreso leggendo a mia volta notizie sulle novità sul sito Feltrinelli. Ho scoperto una piacevolissima sorpresa, che mi ha fatto concordare con le recensioni lette: credo che ognuno della mia generazione si troverà in qualche modo ritratto così come era da giovane, con le sue paure, le fisime, le incredibili insicurezze di chi cerca di trovare una propria strada. Insicurezze che Barnes tratta con affetto e grande ironia ma soprattutto autoironia, nonostante il senso appunto della fine (della morte, in buona sostanza, ma non solo: senso della fine di una fase della propria vita, dei propri sogni, ecc.) informi le pagine di questo libro quasi dall'inizio alla fine.
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore