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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2022
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«L’angoscia, l’alienazione dei personaggi ci arrivano oggi ancora più autentiche, e riscoprendo un classico come Cecità non possiamo non creare parallelismi con il periodo che stiamo vivendo.» – Viola Patalano per Maremosso
«Non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo. Ciechi che, pur vedendo, non vedono.»
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
Vi ricordate quando da piccoli giocavamo al "facciamo che"? Facciamo che questa stanza in realtà è una casa stregata e noi siamo quattro investigatori che devono andare a chiappare i fantasmi... Ebbene è un espediente narrativo, un espediente letterario che si può declinare in contesti diversi e su livelli diversi. Infatti con tutto il rispetto che nutro per questo autore, uno fra i miei autori preferiti, un mostro sacro della letteratura Premio Nobel, come José Saramago, in "Cecità" come in altri dei suoi romanzi editi Feltrinelli editore, mette in scena la sua storia all'interno di una cornice che non è nient'altro che un enorme "Facciamo che". La sua storia, però, e il messaggio che passa attraverso i suoi racconti è talmente pregnante che nessun lettore si sognerebbe mai di mettersi a razionalizzare o a cercare di trovare una spiegazione. "Cecità" è la storia di un paesino in cui improvvisamente tutti i cittadini diventano ciechi, quindi è una storia di egoismo, di indifferenza, di discesa dell'umanità verso lo stato più bestiale e più primordiale di ricerca delle risorse, di mors tua vita mea. Ma nel buio dell'assenza della ragione e nel buio della cecità reale in cui si trovano le persone, c'è un barlume di speranza perché fra tutti una donna non è cieca.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho trovato l'inizio non immersivo e poco prima di arrivare metà si capisce poi la bellezza della narrazione. Include la più bella e terrificante descrizione di violenza sul corpo delle donne che tutti gli uomini dovrebbero leggere e comprendere. Un mondo di persone che hanno smesso di capire come dovrebbe essere l'umanità.
Libro molto bello, ricco di spunti riflessivi e linguaggio semplice
La trama del libro si dipana in un contesto quasi apocalittico. La perdita della vista come fattore invalidante per un’ intera popolazione e come tale condizione riesce ad influire sui comportamenti della gente creando una situazione di caos e paura. Il tema trattato è sicuramente d’impatto e volto a fare riflettere su alcune dinamiche che si innescano quando tutte le nostre certezze vengono meno e quando si è completamente allo sbaraglio. Tuttavia il libro non rientra tra i generi che preferisco ed anche la scelta stilistica l’ ho trovata poco in linea con la mia idea di scrittura, ma al netto di quanto detto rimane un libro valido e che consiglierei di leggere..
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