Il personaggio di Michael Beard dipinge un po' la società di oggi, in cui per fare carriera l'importante non è impegnarsi ma essere un burocrate, essere ipocrita e calpestare gli altri per arrivare in alto. Fa capire quanto sia lontano il concetto di intelligenza dal concetto di studioso, scienziato e persona che ha studiato. Ci si domanda: come ha fatto un idiota del genere ad avere un Nobel? Fa capire inoltre che prima o poi le cose ritornano indietro, che c'è un equilibrio tra quello che si fa e quello che si riceve. In un primo momento sembra un libro un po' limitato, incentrato solo sull'energia solare, ma proseguendo nella lettura, l'autore indaga la personalità di Bear in modo scientifico, come se fosse un soggetto di studio. Molto interessante quello che ne si deduce, osservando la personalità stupida e le dinamiche mentali di Beard.
Solar
Pochi altri autori riescono come McEwan a far appassionare il lettore ai destini di personaggi quantomeno discutibili, "eroi" che attraggono in misura proporzionale al disgusto che suscitano. È il caso di Michael Beard: basso, grasso, inverosimile seduttore, fedifrago patentato e marito seriale al quinto matrimonio, a poco più di cinquant'anni è ormai uno svogliato e dispotico burocrate della scienza da quando la genialità, che pure in gioventù gli valse il Nobel per la Fisica, lo ha abbandonato. Da successore di Einstein ad almanacco vivente dei sette peccati capitali (con una certa predilezione per gola e lussuria): la parabola esistenziale di Beard sembra condurlo inesorabilmente verso la malinconica contemplazione della propria decadenza. Almeno fino al giorno in cui gli viene affidato il Centro nazionale per le energie rinnovabili: tra i suoi sottoposti non tarda a mettersi in luce un giovane, Tom Aldous, tanto brillante quanto ingenuo (almeno agli occhi del cinico Beard) nella sua aspirazione a "salvare il mondo". Eppure il progetto di Tom non è cosi campato per aria se, come dice, la sua scoperta è in grado di risolvere una volta per tutte i problemi energetici del pianeta. L'incontro tra il giovane ricercatore e il maturo scienziato avrà sviluppi inaspettati: un intreccio che, lungi dall'essere fine a se stesso, è l'occasione per un confronto spietato con una morale collettiva indifferente, al di là degli slogan, ai rischi del riscaldamento globale.
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Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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A livello stilistico è uno dei lavori più maturi di McEwan, qui ironico e pungente come non mai. Alla fine non ci si può non affezionare al protagonista, un vecchio, grasso, calvo ed egoista fisico premio Nobel che pur con tutti i suoi difetti riesce a suscitare simpatia. Un ritratto acuto e divertente, a tratti esilarante, di un uomo mediocre e “bastardo”….con finale agrodolce.
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ARMANDO PETTORANO 30 giugno 2011
Una sola parola: bellissimo.
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