Status quo. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo) - Roberto Perotti - copertina
Status quo. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo) - Roberto Perotti - copertina
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Letteratura: Italia
Status quo. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo)
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Descrizione


Tutti i cittadini italiani sanno che è difficilissimo cambiare le cose in Italia, soprattutto quando si parla di spesa pubblica, impieghi statali, poltrone. Le giustificazioni di questo stato di cose sono infinite, le ragioni storiche spesso indagate, ma la realtà resta nascosta: come si prendano le decisioni nelle stanze del potere non è dato sapere. Roberto Perotti ha frequentato per oltre un anno quelle stanze. E quel che ha scoperto, nel merito e nel metodo, getta una luce del tutto nuova sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose. Certo, le riforme non si fanno, o si fanno male, anche per il solito problema degli interessi di parte e dei veti incrociati. Ma secondo Perotti il motivo principale è molto spesso diverso: pigrizia intellettuale, mancanza di informazione sui problemi, formalismo giuridico senza molta preoccupazione per i risultati, disorganizzazione, disinteresse dei vertici per i dettagli, e la colpevole illusione che a piccole misure possano corrispondere grandi effetti salvifici. E poi la regola aurea della politica: mai toccare i privilegi esistenti. Dai costi della politica al Jobs Act, dalla Buona Scuola ai programmi per la lotta alla povertà, Perotti passa in rassegna i tentativi di cambiare le cose in Italia e, da economista quale è, analizza le cifre, si affida a studi quantitativi, sottrae le questioni al tiro incrociato delle polemiche politiche, mettendo sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda.

Dettagli

28 settembre 2017
195 p., ill. , Brossura
9788807889851

Valutazioni e recensioni

  • DAVID ANGELONI

    Anzittuto, è un libro istruttivo, da studiare volendo, al pari dei due pubblicati da Carlo Cottarelli (ancora più densi di dati e numeri e pertanto con un piglio "ancor più tecnico"). Il linguaggio del prof. Perotti chiaro, comprensibile, scorrevole, con numerose spiegazioni di concetti (anche) basilari di economia e finanza pubblica. Il tutto rende la lettura e la comprensione delle analisi un vero piacere, facendo ritrovare il lettore "con gli occhi aperti, spalancati" (sia in senso letterale, sia in senso metaforico). Il linguaggio in alcuni passi è anche ironico e porta a sorridere della macchina statale italiana. Il piglio del libro è pragmatico: non tratta di vaghe ipotesi o stereotipi sulle ragioni dello "Status Quo" in Italia, ma presenta un'analisi, passo passo più approfondita, di settore in settore, sugli spazi per possibili riforme che contengano i costi dello Stato e lo rendano al contempo più efficace nel suo operato. Ed emerge anche qualcosa sul perchè ciò non avvenga o sia veramente difficile che avvenga nella misura in cui sarebbe necessario. Mai come oggi (2019), con un debito pubblico cosi elevato e una crescita economica cosi modesta, la lezione offerta da questo libro è più valida: occorre (i) che vi siano tecnici che chinino la testa sui dati, lavorino a vere analisi di costo-e-beneficio e che i vertici della macchina statale sia aperti ai risultati obiettivi che ne emergono. Buona lettura e studio a tutti.

  • valerio antonio iannitti

    L’autore ha avuto occasione di lavorare come consigliere del Presidente del Consiglio, e offre un’analisi lucida e dettagliata, ma allo stesso tempo resa comprensibile anche per i meno addetti ai lavori, dei meccanismi che incancreniscono una macchina pubblica dove qualsiasi casta, più o meno potente, risulta in definitiva intoccabile anche quando gode di privilegi ingiustificabili. Avvilente.

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Roberto Perotti

1961, Milano

Roberto Perotti è un economista e professore italiano. Insegna Economia politica all’Università Bocconi. È Research Associate del National Bureau of Economic Research di Boston e Research Fellow del Center for Economic Policy Research di Londra. È stato co-direttore del “Journal of the European Economic Association”. È stato consulente della Banca Mondiale, della Inter-American Development Bank, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea, e della Banca d’Italia. Dal settembre 2014 al dicembre 2015 è stato Consigliere Economico del Presidente del Consiglio. Autore di Meno pensioni più welfare! (2002, con Tito Boeri) e L’università truccata (2008). Per Feltrinelli ha pubblicato nel 2016...

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