Tornare

Elisabetta mette nero su bianco le emozioni e le vite di donne vere, di donne emozionate ed emozionanti. Elisabetta scrive in modo scorrevole di donne che amano e che soffrono, di uomini che non sono mai solo compagni o solo conoscenti, parla di luoghi sognati e da sognare. La Borgogna francese, luogo incantato e per molti versi indomito ed ancora da scoprire, dove vivono persone che ancora sono capaci di regalare, a chi le conosce, momenti di antica umanità. Quarto libro di Elisabetta, o per meglio dire quarto più uno: perché? Perché questo romanzo continua la storia del suo primo ed ormai purtroppo introvabile La Casa delle rondini e per permettere ai nuovi lettori di conoscere la storia delle protagoniste, Elisabetta ha voluto contenere in Tornare anche la riproposta del primo romanzo. Insomma, si compra uno e si ottiene due. Chi ha già letto La casa delle rondini troverà una nuova riscrittura dello stesso, più matura e più ricca, senza però snaturare la freschezza della prima stesura, mantenendo quindi tutto ciò che faceva del romanzo di tre anni fa una fantastica opera prima. Tre anni sono passati, da quel primo libro, due anni da Tout se tient, secondo fantastico romanzo, ed un anno da Cinque o sei racconti, bellissima raccolta di racconti scritti da una donna con protagoniste donne, ma dove gli uomini non sono mai interpreti di secondo piano. una scrittrice che ha molto da dire sul pianeta femminile, ma che si fa leggere ed apprezzare anche da noi uomini. Le sue non sono storie d’amore, sono storie di vite che si incontrano, a volte si scontrano, ma mai si scordano. Vorrei consigliare a tutti di dedicare qualche ora del proprio tempo alla lettura di questi quattro più uno libri di Elisabetta, ne vale la pena.