In 4, cc. (4) + 37 + (7). Gora a 10 cc. interne. P. pg. coeva. Edizione originale poco comune di quest'opera dedicata ai fenomeni legati ai quattro elementi: fuoco, aere, acqua e terra. Poco si sofferma sui primi due, il fuoco viene diviso in due categorie: l'elemento puro, senza alcuna mistura, cagione dell'essere, l'altro e' cagione di corruzione. Grazie al fuoco si generano le piante, tempera la fredda influenza della luna ecc. Si sostiene poi che il fuoco celeste non consuma alcuna cosa mentre il nostro terrestre consuma la materia cui si appiglia, risolve le pietre in metalli, riduce l'arse pietre in calcina ecc. L'aere viene definito 'sottile ma d'una sottigliezza ottusa', l'aere col movimento si raffredda, non c'e' cosa che piu' riempa che l'aere il quale stando fermo si corrompe. Questo e' diviso in tre regioni: soprana, bassa e mezzana. Tratta poi delle generazione dei venti -.l'aura si genera dalle humide fumosita' che salgon dai fiumi o dalle valli .ma sormontando il sole si consuma e svanisce.-. L'acqua signoreggia a tutti gli altri elementi, dice Breventano, questa ha 3 proprieta': di stendersi, giova a figurar forme artificiali, ultimo fa feconda la terra mollificando la sua durezza. Spiega poi l'origine delle piogge con l'evaporazione dell'acqua del mare e che i pesci si nutrono di acqua ma mescolata con gli altri tre elementi. Tratta poi le acque termali spiegando la genesi con il passare su fene metallifere, solforose, nitrose ecc. e ognuna da' giovamento a parti diverse del corpo, profondendosi in molti esempi (Abano, Lucca, Acqui ma anche Chio, Ethiopia, Schiavonia ecc.). Vengono descritte, peraltro, le acque presenti nelle Valli Bergamasche e Bresciane che generano il gozzo (quio denominato gavacciolo). Dopo le fonti l'autore descrive i laghi citando il Maggiore come caratterizzato da grande pescosita' e pericolosita' per le tempeste, quello di Garda come popolato da carpioni che si nutrono di sabbie dorate. Cita il Po' che nasce dal Monte Vesulo e il Timavo che scorre sottoterra. Cita poi il fiume Imera in Sicilia, che si divide in 2 rami e uno e' di acqua salata e i casi in cui un teremoto puo' far nascere un fiume come farlo scomparire. Termina con l'acqua dei pozzi e con gli effetti delle varie acque sul corpo. L'ultimo elemento descritto e' la terra che Breventano divide anch'essa in 3 parti. La parte piu' pura dice trovarsi al centro -.grave, soda et immobile. se si potesse far un buco in essa che riuscisse dall'uno hemisferio all'altro et entro si gittasse un sasso, quando questo fusse arrivato al mezzo si fermerebbe.- Passa poi ad una descrizione geografica affermando la terra essere tutta abitata come dimostrato dalle esplorazioni delle Americhe, tratta dell'Africa ecc. La parte finale e' dedicata alla geologia, descrivendo le varie tipologie di roccie e gli effetti di queste sui terreni e sulle piante ma sopprattutto, i fenomeni vulcanici, come l'Etna, le Isole Eolie sulle quali si dilunga, e una quantita' di fenomeni vulcanici in Italia e altrove (Rieti, Pozzuoli ma anche la Frigia, Scozia ecc.). L'utima parte e' dedicata ai terremoti che egli sostiene essere generati dall'aria che cerca d'uscire dalle vene della terra e di questi descrive i vari effetti. Del Breventano e' nota un'opera rimasta manoscritta interamente dedicata ai terremoti e che nella sostanza non si discosta da quanto affermato in queste pagine. Bidello dell'Accademia degli Affidati in Pavia, e' noto per una storia di questa citta' e per altre opere di carattere scientifico.
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