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Film diretto da Ang Lee e adattamento del romanzo di Yann Martel, è la storia di Piscine Molitor Patel, detto Pi, ragazzo indiano cresciuto in uno zoo e che si ritroverà suo malgrado a vivere un'avventura mozzafiato al largo dell'oceano Pacifico assieme ad una particolare e a tratti spaventosa compagnia. La trama è avvincente ed accompagna lo spettatore fino all'inatteso finale senza mai essere noiosa. Le immagini che si susseguono sullo schermo sono ricche, evocative, una gioia per gli occhi. L'interpretazione del protagonista coinvolge ed emoziona lo spettatore. Si arriva alla fine del film con il fiato sospeso e l'inaspettato finale permette a chi lo guarda di giungere alla propria conclusione.
Ammetto che sono sempre stato un grande ammiratore di Ang Lee. Ogni suo film ha lasciato in me qualcosa che gli altri registi non sono capaci di fare. Quindi sarebbe una bugia dire che sono entrato in sala con poche aspettattive riguardo Vita di Pi. All'entrata c'era un gruppetto di persone adulte che rideva e scherzava sul fatto che questo film fosse una stupidagine,insomma un uomo vittima di un naufragio insieme ad una tigre,ma quando mai si è visto? beh sono le stesse persone che alla fine del film sono uscite dalla sala senza parole,e lo credo bene! Perchè al contrario di quanto possa sembrare Vita di Pi è una vera e prorpia lezione di vita. Il rapporto umano con Dio,l'elemento portante del film,viene messo in risalto da un personaggio fedele a tre religioni diverse e anche quando la morte sembrava giungere da un momento all'altro, Pi continua a confidare in Dio,il suo vero compagno,colui che si manifesta sotto forma di pesce quando il protagonista ha bisogno di cibo,colui che è il sole durante una tempesta,colui che è l'inifinito oceano,colui che è tutto. Ma Pi non ha solo Dio al suo fianco durante questa avventura. Una feroce tigre,pronta a mangiarlo da un momento all'altro, è la ragione che gli regala la vita e la voglia di andare avanti nel suo viaggio,di ritornare al mondo. La fine è straziante, non racconto ne spoilero niente, l'amore di due essere umani,due amici che pur sopravvissuti alla natura,si lasciano proprio per volere di essa, e da una un altro punto di vista la dura verità riguardo a cosa è realmente successo raccontata dal protagonista. Lo spettatore si troverà di fronte a una scelta da fare durante gli ultimi minuti della pellicola, è proprio questo che Lee fa,lascia libera interpretazione a colui che assiste. Ho troppo da dire e troppo poco spazio per poter scrivere,dunque mi concentrerò anche sul lato tecnico.Penso che un grande elogio vada agli effetti speciali che sono stati utilizzati magistralmente( mi sento di consigliare per la prima volta il 3D),le scene della tempesta sono qualcosa di straordinario,pare realmente che ci sia la presenza della mano divina nell'oceano e la memorabile sequenza della balena è una gioia per il cuore di ogni spettatore. Il giovane Suraj Sharma è sensazionale,un astro nascente,forse il miglior esordio di sempre. C'è poco da fare in realtà,il film è pura poesia,niente di più niente di meno e per quanto mi riguarda abbiamo trovato il prossimo vincitore agli Oscar 2013 (Non mi sono mai permesso di dirlo senza aver visto i film papabili alla statuetta). Sicuramente il miglior film di quest'anno, e forse il miglior film di Ang Lee
Opera leggermente complessa quest'ultima di Ang Lee. Film se vogliamo inedito nella fimografia di un regista piuttosto trasversale, in grado di reinventarsi ad ogni pellicola. E Vita di Pi, cosa che ad alcuni forse sfuggirà anche dopo averlo visto, è probabilmente il suo progetto più ambizioso; e ciò è vero a più livelli. Tratto dall'omonimo romanzo di Yann Martel, Vita di Pi ha il non indifferente merito di sottoporre all'attenzione del grande pubblico una tematica pressante, troppe volte e troppo malamente elusa dal cinema mainstream e non solo. Argomenti che non sono nelle corde di tutti e su cui sta o cade l'intera resa del film. Perché qui si discute apertamente di Dio, senza escamotage di sorta. L'intento è dichiarato sin dall'inizio, prendere o lasciare
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