L'Arminuta

Un breve romanzo ma di rara intensità: il racconto, ambientato in un Abbruzzo ruvido e autentico, si snoda attraverso il dolore, lo smarrimento e la ricerca di un'identità. Una storia che colpisce e fa riflettere sul senso di appartenenza e sulla forza dei legami familiari, anche quando sono assenti.

Il romanzo è molto scorrevole e ben scritto e nel giro di poche ore si finisce, lasciando forse il desiderio di aver avuto modo di sapere di più, sulla protagonista, sulla sua famiglia adottiva. Sullo sfondo della storia, c’è quel che del romanzo mi è rimasto di più. La spaccatura profonda tra una rurale realtà montana, dove il terzo settore non esiste, e gli svaghi dei giovani sono forse ancora gli stessi di cent’anni prima, e la realtà urbana, dove il benessere e i servizi sono consolidati. La spaccatura viene resa più evidente dalla marcata polarità dei ceti sociali a cui appartengono le famiglie. Consapevoli che tali realtà sono, ad oggi (e negli anni in cui il romanzo è ambientato ancora di più) ancora presenti, regala degli spunti di riflessione su quanto il benessere, che diamo per scontato, non lo sia davvero e su quanto, gli aspetti emotivi, l’affetto e il rispetto, trascendano invece ogni tempo e contesto sociale.

Veramente un bel libro scritto benissimo…la storia di questa ragazzina “l’arminuta” ti rapisce… il libro scorre vieni rapito dalla situazione in cui vive la protagonista. Ancora una volta Donatella di Pietrantonio non tradisce i suoi lettori,consigliato a tutti