Nome d'arte di M. Landry, attore svizzero. Nato in una famiglia di artisti (la madre è attrice teatrale, il fratello un fotografo di moda), impone il fisico scattante e il volto piacente sia in pellicole d'autore (piccoli ruoli in Il tredicesimo uomo, 1966, di C. Costa-Gavras e in Ludwig, 1973, di L. Visconti) sia nel cinema di genere, dove si cimenta anche con personaggi difficili come il folle sacerdote del thriller Non si sevizia un paperino (1972) di L. Fulci. Prima della morte prematura dovuta a un'overdose, diviene una stella del poliziesco italiano, interpretando spietati giustizieri (Uomini si nasce poliziotti si muore, 1976, di R. Deodato) o feroci criminali (Tony Arzenta, 1973, di D. Tessari, con A. Delon, già incontrato in Il clan dei siciliani, 1969, di H. Verneuil).