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Anno edizione: 2020
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Un oggetto letterario impossibile da incanalare, che ci trascina come corrente nel profondo dell'anima di una grande scrittrice.
«La scrittrice racconta il viaggio solitario che decide di intraprendere lungo il fiume Ouse in un momento della propria vita durante il quale sembra aver perso ogni fiducia nell'avvenire» - Michela Marzano, Robinson
È il solstizio d'estate, giorno in cui «si dice che la barriera tra i due mondi si assottigli», quando Olivia Laing, per superare una crisi depressiva che la attanaglia, decide di partire. L'acqua esercita su di lei un'attrazione istintiva: l'acqua placida di un particolare fiume del Sussex, l'Ouse, dove nel 1941 Virginia Woolf, dopo aver riempito di sassi le tasche del cappotto, si lasciò annegare. Percorrerlo diventa più di una semplice gita; da quelle sponde fangose e inaccessibili defluiscono le più diverse storie. Guerre del XIII secolo, cacciatori di dinosauri dell'Ottocento, la vicenda di chi, sotto questa superficie, perse la vita: lo spettro di Virginia Woolf che esonda in queste pagine è, insieme ad altri illustri fantasmi - Shakespeare, Omero, Auden -, compagno di viaggio instancabile che guida la scrittura poetica di Olivia Laing. Il risultato è un libro che rifiuta di essere arginato: un fiume in piena, sinuoso e alimentato da tanti affluenti - racconto, riflessione sul paesaggio, memoir, saggio biografico -; un oggetto letterario impossibile da incanalare, che ci trascina come corrente nel profondo dell'anima di una grande scrittrice.Nuovo saggio della scrittrice Olivia Laing, stavolta sotto forma di un resoconto di viaggio, il tempo di una gita, una sorta di pellegrinaggio lungo il fiume Ouse, nel Sussex, partendo dalle sue origini fino al punto in cui l'acqua dolce si getta nell'acqua salata del mare, ripercorrendo le vicende e gli avvenimenti avvenuti presso le sue sponde: battaglie, la scoperta di reperti appartenenti ad un dinosauro, il capitolo finale della vita di una grande scrittrice. E nel mezzo, l'acqua che scorre, limpida o limacciosa, fredda o calda, veloce o tranquilla, a seconda del tratto e della corrente, acqua nella quale ci si immergere per ripulirsi del vecchio sé e abbracciare una nuova rinascita. Un saggio interessante, ma che risente un po' troppo del confronto con "Città sola", sempre della Laing, decisamente migliore, più coinvolgente ed appassionante.
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