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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2013
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Un libro gigantesco, in forma (più di 1000 pagine) e in contenuto. Attraverso le peripezie di Emily, la scrittrice ci catapulta in bellissimi paesaggi, oscuri castelli e suggestioni pregne di superstizione. Durante la lettura del libro tanti interrogativi si aprono e nessuno di loro rimarrà irrisolto. Il linguaggio è scorrevole, la storia intrigante; un vero proprio gioiellino in cui Ann Radcliffe riesce non solo a tenere alta l'attenzione del lettore, ma con maestria tiene le fila di tutte le piccole storie collaterali che, in piena unità, si concludono in modo essenziale per la risoluzione della trama principale. Consigliatissimo!
Dalla creatrice settecentesca del romanzo gotico moderno (antesignana di maestri come Mary Shelley, Poe, Lovecraft e Patricia Highsmith - però quante donne...che bello...), l'ottima versione in italiano del suo capolavoro assoluto:"I misteri di Udolpho".
Chiunque riflette bene prima di affrontare una lettura di mille pagine, soprattutto se l'incipit è così lento (quello di Udolpho è quasi soporifero nelle sue descrizioni prolisse). Tuttavia, superati i primi timori - e le prime settanta pagine - la storia comincia a formarsi e a prendere. Non sempre la narrazione è avvincente, e ci sono dei cali di tensione lungo tutto il romanzo che penalizzano la lettura, e inoltre è quasi fastidioso come lo svelamento di dettagli, importanti e non, venga ostinatamente e inspiegabilmente procrastinato. L'autrice ovviamente lo fa per tenere l'attenzione del lettore, ma il gioco alla lunga è snervante. I numerosi personaggi che si affacciano sulla scena sono abbastanza banali, e non riservano sorprese o sfumature particolari: e il buono (buonista) è figura imperversante lungo tutto il romanzo, e il cattivo è tale sino alla fine. E i personaggi più azzeccati sono in fondo questi ultimi: Montoni ha il fascino del brigante spietato, ma lo si intuisce sin dall'inizio, e con l'ipocrita Mme Cheron formano una coppia di vessatori eccellenti delle virtù della pur noiosa eroina Emily. Dalla parte dei "buoni" la nota di merito va alla descrizione della serva Annette, querula e superstiziosa, semplice ma fedele. Vi è un ultimo personaggio interessante che compare alla fine, e che rappresenta l'unica "redenzione" della vicenda. Esso svela i misteri più pregnanti, e la storia che racconta avrebbe meritato una parte più consistente all'interno del romanzo. I Misteri di Udolpho è una lettura interessante, richiede pazienza in alcuni tratti (è stato scritto duecentoquindici anni fa) ma ricompensa con intrattenimento e una buona dose di suspance.
Recensioni
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