Siamo a Pineta, un paese che conoscete, vero? Sì, lo conoscete perché è uguale a molti, moltissimi altri paesi e borghi dell’Italia contemporanea. Quei luoghi dove modernità e passato si fondono, quella provincia densa di colori, suoni, sapori che restano immutati nel tempo, malgrado tutto. Gli incorreggibili vecchietti Aldo, Ampelio, Pilade e il Rimediotti, meglio conosciuti come “i quattro della Banda della Magliadilana”, assidui frequentatori del BarLume al centro del paese, si trovano continuamente coinvolti in qualche indagine di polizia per reati più o meno gravi del loro territorio. A coadiuvarli, come sempre, è Massimo, gestore del mitico bar di Pineta, nonché nipote di Ampelio, che cerca di dare un ordine logico alle chiacchiere dei quattro arzilli vecchietti, gestendo la loro spiccata propensione a mettersi nei guai.
Con la serie del BarLume, Marco Malvaldi ha creato una tipologia di giallo originale, in cui la trama poliziesca si mescola in maniera perfettamente calibrata con la vena comica e umoristica. Leggendo questi godibilissimi libri, dalla scrittura scorrevole e dalle battute brillanti, valorizzate dall’uso del dialetto toscano, sembra di vivere in quel clima da bar che ancora si riesce a trovare nei piccoli paesi di provincia, dove il dialetto è vivo e gli anziani non sono relegati in casa, ma passano la giornata in compagnia, fra una partita a carte, pettegolezzi e battibecchi amichevoli.