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Descrizione


La liberté de la presse a ceci de commun avec la République qu’elle est aujourd’hui défendue même par les forces politiques qui ont le plus férocement ferraillé contre elle dans un passé pas si lointain. Les avocats de la critique de la presse, eux, sont beaucoup moins nombreux. Passe encore de flétrir l’autoritarisme d’un magnat tout-puissant. Mais au-delà ? Suggérer qu’il n’y aura pas de liberté de la presse tant que les médias sont accaparés par une minorité fortunée suscitera des regards suspicieux : complotisme ?... À l’heure des amalgames faciles, rappeler que la lutte pour la liberté de la presse a aussi remis en cause, parfois avec fracas, le pouvoir de ses propriétaires, n’est pas inutile. Car à trop attribuer aux seuls libéraux les acquis de ce combat, on en oublierait presque que ce dernier avait aussi partie liée avec la lutte des classes. Contre la « presse bourgeoise » possédée par ceux qui cherchent à s’enrichir encore davantage, des intellectuels, des journalistes, des hommes politiques, des syndicalistes et une infinité de militants anonymes ont écrit, débattu, fait grève, imaginé des manières plus démocratiques de produire de l’information. La concentration actuelle des grands médias entre les mains d’une poignée de grandes fortunes suffit à évaluer les limites de leurs mobilisations. Mais ces dernières n’en ont pas moins marqué l’histoire de la presse, en menant sur le terrain économique un combat loin d’être terminé. Historien à l’université de Bordeaux Montaigne, Dominique Pinsolle travaille sur l’histoire de la communication et du mouvement ouvrier et écrit régulièrement pour Le Monde diplomatique. Il a notamment publié Le Matin (1884-1944). Une presse d’argent et de chantage (PUR, 2012).
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Dettagli

2022
Testo in Fra
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Reflowable
9782748905007
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