Manoscritto vergato in chiara e bella grafia di 37 cc. (73 pp. + 1b) con 3 cc. finali bianche. Aloni violacei d'umidita' presenti ai margg. inferiori di alcune cc. D. rifatto. Legatura in br. muta coeva. Il testo e' redatto con inchiostro nero e con correzioni e postille in blu. Interessante documento, Statuto di 153 articoli relativo alla creazione del circolo agrario, politico e letterario di Pieve di Scalenghe (Torino). All'articolo 1 si stabilisce che il fine della societa' e' di 'mettere a contatto tutti i lumi del paese si' che il loro riflesso valga ad avvivare e rendere piu' fulgida e piu' possente la luce di ciascuno... per cui possano maggiormente illuminare le menti, ingentilire gli animi di questa popolazione e delle campagne specialmente che tanto ne abbisognano e di ottenere dalla riunione di quei cittadini piu' influenti quell'unita' di idee e di voleri e quell'armonia indispensabile alla tranquillita', all'incivilimento...'. Il circolo, cui veniva annessa una biblioteca, era aperto tutti i giorni dell'anno secondo l'orario concordato ad eccezione dell'ora della messa durante i giorni festivi. La biblioteca era aperta a tutti i cittadini, non esclusivamente ai soci, in inverno, dalle due pomeridiane alle cinque, nelle altre stagioni dalle sei alle nove di sera. Seguono le istruzioni per l'eseguimento dello statuto nelle quali si ribadiscono le finalita' ideali del circolo che sono quelle di 'ravvicinare fra loro le singole individuialita', che vuoi per contratta abitudine, vuoi anche per antiche discrepanze o personale antagonismo tenevansi quasi abitualmente segregate con evidente danno della cosa pubblica, non che de privati e pubblici interessi...'.
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