Garzanti ; 1986; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 19,5 x 13 cm; pp. 176; Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Un giovane uomo prigioniero di due solitudini - quella della malattia e quella del privilegio e del potere si prepara con febbrile tenacia alla più radicale delle evasioni: un viaggio al di là, al di fuori del tempo. Il suo nome, la sua situazione, parte delle sue vicende appartengono a un personaggio realmente esistito: il granduca Giorgio Alexandrovich Romanov, fratello dell'ultimo Zar di Russia. E attentissima, vivida, godibile in ogni dettaglio, è la ricostruzione degli ambienti, dei gesti, del rumore dell'epoca... Tuttavia, pur confermando la straordinaria capacità del suo autore di rivivere e far rivivere la Storia, il nuovo romanzo di Roberto Pazzi non è un romanzo storico. Accentuando e dilatando le componenti visionarie già presenti in Cercando l'Imperatore, Pazzi trasforma il dramma umano del giovane principe infelice, condannato dalla tisi e tormentato da un amore impossibile, in un racconto di inconsueto, liberatorio respiro fantastico. Mutata in «macchina del tempo», la narrazione trasporta il protagonista, e noi con lui, nel passato e nel futuro, nel regno dei morti e in quello dei non ancora nati, alla ricerca delle radici e delle estreme ramificazioni dell'accadere. Ne risulta un testo di grande leggibilità e ricchezza, una modernissima fiaba dove i temi dell'immortalità e del sogno, della catastrofe e della grazia si intrecciano con impeccabile, eccitante sregolatezza. ; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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