Il raggio d'ombra

Ebbene sì, è proprio su una panchina in riva al lago che mi sono imbattuta in questo libro. Dopo aver aspettato tutto il giorno che qualcuno venisse a reclamarlo, non ho resistito e l'ho fatto mio. Non conoscevo l'autore, forse in una libreria non avrebbe nemmeno attirato la mia attenzione, ma ho iniziato a leggerlo ed è bastato un attimo per ritrovarmi nel 1927, data in cui è ambientata la prima parte del romanzo. La trama ruota intorno ad un evaso politico che viene nascosto da alcuni compagni in una villa. E qui iniziano i dubbi di coloro che lo nascondono: ci si potrà fidare? Sarà una spia? Uno scenario in cui, mentre il rifugiato diventa prigioniere dei suoi custodi, questi ultimi diventano a loro volta prigionieri del loro segreto. La vicenda vede il primo atto ambientato nel 1927, per poi proseguire dopo un colpo di scena vent'anni dopo, fino all'epilogo inaspettato dopo altri 12 anni. Uno stile sicuramente diverso da quello dei libri dell'ultimo millennio (Pontiggia lo scrisse nel 1983) che ne fa un valore aggiunto, con frasi, espressioni e termini che è un piacere leggere. Un trovatello che sono ben lieta di aver accolto nella mia libreria!