Nome d'arte di M. Robinet, attore e regista francese. Formatosi con J.-L. Barrault e al Conservatoire di Parigi, debutta nel cinema con Le sedicenni (1949) di J. Becker. Interprete colto e misurato, attraversato da un profondo pessimismo esistenziale, si trova a suo agio in personaggi tormentati dall'angoscia, come nei due film di L. Malle Ascensore per il patibolo (1958), dove è l'amante di J. Moreau, coinvolto nell'omicidio del marito, e Fuoco fatuo (1963), in cui è un ex alcolista che dopo un'ultima visita a persone e luoghi della sua vita, si suicida. Nel 1959 interpreta il thriller Delitto in pieno sole di R. Clément, da un romanzo di P. Highsmith, e lavora poi con C. Chabrol in Le scandale - Delitti e champagne (1967) e Stéphane, una moglie infedele (1968), dove è ancora un amante, questa volta però vittima del marito, e con J. Deray in La piscina (1969), in cui, insieme alla figlia J. Birkin, è impegnato in torbidi intrecci amorosi con la coppia A. Delon-R. Schneider. Gira due film per la tv distribuiti anche al cinema: Le voleur de Tibidabo (Il ladro di Tibidabo, 1965), e Bartleby (1978), dall'omonimo racconto di H. Melville.