Le intermittenze della morte

Tema originale affrontato con il solito stile di Saramago (l'assenza di punteggiatura può essere frustrante per alcuni.. ma è anche questo uno dei suoi tratti caratteristici a cui ci si abitua e si apprezza andando avanti nel racconto). Senza fare spoiler faccio solo una domanda: cosa può alla fine impedire alla morte di fare il suo lavoro?

"Perché ciascuno di voi ha una propria morte, la porta con sé in un luogo segreto sin da quando nasce, lei appartiene a te, tu appartieni a lei". 31 dicembre, un paese senza nome: all'improvviso nessuno muore più. Per ben sette mesi la morte non porta via più nessuno: se da un lato la gente si rallegra, dall'altro cominciano i problemi economici per chi vive grazie alle morte degli altri e, soprattutto, i problemi di tutti coloro che sono in punto di morte e che non muoiono e non vivono. Ma dopo sette mesi, con una lettera color viola, la morte avverte la popolazione che riprenderà a svolgere il suo compito; la gente destinata a morire riceverà una lettera di preavviso otto giorni prima, così da avere la possibilità di prepararsi, fare testamento e salutare amici e parenti. E per qualche tempo le cose vanno avanti così senza alcun intoppo. Fin quando una lettera color viola torna al mittente per ben tre volte: un violoncellista sconosciuto non muore quando arriva il suo momento. La morte, allora, comincia a osservarlo e si trasforma in donna per consegnargli la lettera personalmente. Ma accade l'imprevisto e la morte "senza ben capire quel che le stava succedendo, lei, che non dormiva mai, sentì che il sonno le faceva calare dolcemente le palpebre. Il giorno seguente non morì nessuno". Libro particolare non solo per lo stile (nomi propri scritti in minuscolo, niente virgolette che introducono i discorsi diretti e un discorso che procede in maniera continua) ma, soprattutto, per il contenuto.

Saramago non ha bisogno di presentazioni, il libro scorre bene nonostante l'argomento piuttosto pesante. Divertente e ironico, con quel pizzico di surrealismo che gli dona una certa leggerezza e scorrevolezza, lo sto finendo ma già mi sento di consigliarlo.