(Shipbourne, Kent, 1722 - Londra 1771) poeta inglese. Laureato a Cambridge, ottimo latinista, fu di ingegno singolare e bizzarro. Gli furono amici alcuni tra i più brillanti esponenti della scena culturale del tempo, come Samuel Johnson, O. Goldsmith, l’attore David Garrick; ma la sua vita fu tormentata da crisi di mania religiosa, che lo portarono a periodi di internamento in manicomio, e gli impedirono di amministrarsi: morì infatti in prigione per debiti. La sua fama è legata soprattutto alla grandiosa lirica Canto a Davide (A song to David, 1763), che per le vivide immagini, la cui solennità si ispira ai testi biblici, la musicalità e la perfezione linguistica, la profondità del sentimento religioso che lo anima è da considerarsi una delle maggiori creazioni poetiche del Settecento inglese. Queste caratteristiche, che fanno di S. il precursore di W. Blake, sono presenti, anche se con minore evidenza, anche in altre sue opere: Poesie di vario argomento (Poems on several occasions, 1752), Inni per divertire i fanciulli (Hymns for amusement of children), e il Iubilate Agno, scritto verso il 1770, e pubblicato solo nel 1939.