(Reykjavík 1902-98) scrittore islandese. Dopo un’infanzia passata a contatto con le tradizioni della sua terra, ebbe una formazione cosmopolita, viaggiando in Europa e negli Stati Uniti. La conversione al cristianesimo fu una breve parentesi nella sua continua ricerca di formule risolutive (La posizione dei cattolici, 1925). Dopo il primo importante romanzo, Il gran tessitore del Kashmir (1927), aderì al marxismo e tornò in patria per descrivere nel racconto Gente libera (1934-35) la millenaria condizione di miseria e di sfruttamento dei contadini islandesi. Il motivo della patria e delle sue tradizioni rimarrà dominante nelle opere narrative seguenti: La campana dell’Islanda (1943); Cronache di Brekkukot (1957); Il paradiso ritrovato (1960); Cronaca della parrocchia (1970). Nel 1955 ebbe il premio Nobel per la letteratura. La sua produzione successiva è invece caratterizzata dal prevalere di temi autobiografici: Sul prato di casa (1975), La saga del signore del mare (1978), Gli anni passano (1984).