I Malavoglia

Forse il libro più epico dell'Ottocento italiano... Verga non narra la storia di una famiglia, ma di un sistema, di un ambiente, di un universo intero che sta collassando sotto le spinte del flusso del progresso. La storia della famiglia Toscano sembra quasi solo un pretesto per parlare della realtà della sofferenza e della crisi inarrestabile dei valori abituali. Al tempo stesso però, è impossibile non affezionarsi alle figure così eroiche e umane dei personaggi del libro, che con reazioni diverse cercano di farsi spazio e continuano a combattere nella lotta per la sopravvivenza. Schietto, rude, d'impatto, graffiante... un libro che vive e respira, in cui si percepisce la solidità della realtà e del dolore.

In questo romanzo si vede quindi come una vita apparentemente tranquilla come quella dei Malavoglia possa essere turbata dal solo desiderio di ricchezza, di ambire a qualcosa più alto. Scrive Verga nella sua introduzione ai Malavoglia:”…Quale perturbazione, debba recare in una famiglia, vissuta sino ad allora relativamente felice, la vaga bramosia del’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene o che si potrebbe star meglio [..] i vinti che la corrente ha deposto alla riva, ciascuno colle stimmate del suo peccato che poteva essere lo sfolgorare della sua virtù. Ciascuno ha avuto la sua parte nella lotta per l’esistenza, per il benessere, per l’ambizione”. In queste frasi Verga parla della corrente del progresso, paragonandola ad un’ onda, che non guarda in faccia nessuno, che travolge e lascia in disparte, che tutto il mondo segue senza sapere dove essa in realtà porta. In quel periodo, infatti, molte persone desideravano qualcosa in più, si volevano allontanare da quell’aspetto tradizionalista che le caratterizzava, per inseguire il futuro, la modernità, nel desiderio di diventare importante. Questo è proprio quello che hanno provato i Malavoglia che, nel tentativo di arricchirsi, hanno visto la loro famiglia sfasciarsi, rovinarsi nel tentativo di ritornare ad una vita normale. Solo Alessi infatti alla fine verrà premiato, solo lui che ha continuato a lavorare potendo ricostruire così una famiglia. Molto significativo è il momento in cui ‘Ntoni si abbandona all’alcol, ribellandosi al desiderio della famiglia e protestando perché loro aprissero gli occhi. ‘Ntoni dice:”Ma voi altri ve la passaste forse meglio di me a lavorare e ad affannarvi per nulla. E’la nostra mala sorte infame!”. In questa frase è raccolto tutto il ribrezzo e il disprezzo che ‘Ntoni ha verso la sua stessa famiglia, resosi conto che per il desiderio di trovare fortuna tutta la famiglia era caduta in rovina, non era apprezzata ed in molti la evitavano. Come il progresso possa portare tristezza è quindi spiegato interamente in questa famiglia, impoveritasi talmente tanto da non avere nutrimento e una casa solida dove riconoscersi.