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Al macero - Cesare Zavattini - copertina
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Descrizione


Nel 1926 Zavattini pubblica il suo primo servizio per la Gazzetta di Parma. È l'atto di nascita di un personaggio scomodo che per più di mezzo secolo influenzerà la cultura italiana e che con il suo estro provocatorio e il suo humour lirico introdurrà nella letteratura nazionale i primi amari, autentici commenti a una condizione civile e politica di estrema umiliazione. Sceneggiature, epistolari, progetti, racconti, conversazioni radiofoniche, articoli: la produzione di Zavattini è vastissima ed eclettica. In questo libro è raccolta una selezione dei testi scritti dal 1927 al 1940 che meglio rispecchiano il suo umorismo e il suo acume e che compongono un affresco dell'Italia degli anni trenta.
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Dettagli

2016
Tascabile
17 novembre 2016
293 p., Brossura
9788845282331

Conosci l'autore

Cesare Zavattini

1902, Luzzara

Cesare Zavattini è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano. Tra il 1931 e il 1943 rivelò la sua personalità singolare, ricca di fantasia e di surreale umorismo, in una vasta produzione giornalistica e letteraria, raccolta in parte nei volumi Parliamo tanto di me (1931), I poveri sono matti (1937), Io sono il diavolo (1941), Totò il buono (1943). Esordì come soggettista e sceneggiatore cinematografico nel 1935, affermandosi poi, nel dopoguerra, come uno dei massimi esponenti del cinema neorealista (particolarmente fecondo il suo sodalizio con V. De Sica). Nel ’50 tornò alla letteratura, correggendo lo humour delle prose giovanili nella direzione della polemica sociale o della satira di costume. Si ricordano il pamphlet moralistico Ipocrita...

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