Attrice italiana. Si fa conoscere dal pubblico a vent’anni nel melodramma Vivere (1937) di G. Brignone, in cui già mostra la sua raffinata bellezza di taglio anglosassone, che le vale una chiamata a Hollywood, dove però non sfonda. Tornata in Italia, resta lontana dai set fino a che F. Fellini non la chiama per Otto e mezzo (1963) e Giulietta degli spiriti (1965). Con gli anni non perde fascino e passa dai ruoli più standard come in Ardenne ’44: un inferno (1969) di S. Pollack a personaggi più impegnativi, come una delle tre narratrici di Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di P.P. Pasolini o la maliarda che seduce U. Tognazzi/conte Mascetti in Amici miei atto III (1985) di N. Loy. Si segnala anche in Lo zio indegno (1989) di F. Brusati.