Non saprei definire questo romanzo se non con il termine "surreale", sotto ogni punto di vista. Si tratta di un'opera davvero particolare, assai distante da libri come "Il condominio" oppure "Crash". Incantata dalla trama e conoscendo già Ballard, ho deciso di comprare "Foresta di cristallo" sapendo che non sarei rimasta delusa. Devo ammettere, però, che questo libro ha superato le mie aspettative. Non solo mi ha fatto riflettere e mi ha scioccata a tratti, ma mi ha anche fatta molto divertire! Ho apprezzato particolarmente il modo in cui viene affrontato il tema della morte, ovvero con attrazione e repulsione. Lo consiglio soprattutto a chi vuole scoprire un altro Ballard.
Foresta di cristallo
Il dottor Edward Sanders, un leprologo recatosi in Africa alla ricerca dei suoi due amici scomparsi, Suzanne e Max Clair, una volta arrivato a Port Matarre in Camerun scopre che nella giungla si sta verificando uno strano fenomeno. Dall'oscurità della foresta e del fiume si sprigiona infatti una luce che fa risplendere lo spazio circostante e si riflette nel cielo. A produrla sono agglomerati di cristallo che si sviluppano sui corpi vegetali e animali, trasformandoli in autentiche opere d'arte vendute di nascosto sulle bancarelle. Sanders si avventura assieme alla giornalista Louise Peret nel cuore della foresta, dove già sono all'opera militari e ricercatori scientifici, per cercare di venire a capo di questa misteriosa mutazione. Ogni tipo di materia, vivente e non, si cristallizza, tutto si trasforma in cosa inanimata, anche il tempo si paralizza. Il fenomeno riguarderà presto l'intero pianeta e i protagonisti si vedono costretti ad affrontare non solo la catastrofe esteriore ma anche una metamorfosi interiore, psichica. C'è chi reagisce lottando all'idea di essere pietrificato, c'è chi invece si rassegna a sacrificare la propria vita fisica e mortale a questa minerale forma di immortalità. La fine di un mondo in fondo può essere l'inizio di un altro che sorge dalle macerie del primo.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2005
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giulia Monteverde 22 novembre 2016
Sono venuta a conoscenza di questo breve romanzo per caso, e devo dire che sono abbastanza soddisfatta. Per i miei gusti si sofferma troppo sulle descrizioni paesaggistiche -sorprendentemente vivide- tralasciando l'aspetto emotivo dei personaggi. In alcuni tratti lento, si riscatta nella seconda metà. Molto interessante la riflessione sul rapporto tra tempo e immortalità.
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