Il Premio Sila '49 è la ripresa dell'omonimo premio istituito nel 1949 a Cosenza, uno dei premi letterari più antichi d’Italia e il primo a essere nato nel Mezzogiorno. Ideato originariamente da Giacomo Mancini, Mauro Leporace e Raffaele Cundari, il premio era nato come risposta alla necessità di ricostruzione culturale e intellettuale dell’Italia e della Calabria nel secondo dopoguerra, rappresentando un segnale di rinascita per una regione desiderosa di inserirsi nei circuiti culturali nazionali. Fin dalle prime edizioni, il Premio Sila si era distinto per il prestigio dei giurati, tra cui nomi illustri come Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo e Leonida Repaci, e per la capacità di fungere da catalizzatore di dibattiti letterari e sociali.
Dopo alcune interruzioni e un lungo periodo di sospensione negli anni Novanta, nel 2010 è stata costituita la Fondazione Premio Sila per rilanciare l’iniziativa con una nuova formula, grazie al supporto di Banca Carime, dell’Arcivescovo Salvatore Nunnari e dell’avvocato Enzo Paolini. Il Premio Sila '49, nella sua veste moderna, punta a mantenere viva la connessione tra cultura locale e prospettive globali, stimolando percorsi di riflessione critica e partecipazione collettiva. Dal 2012, anno della ripresa ufficiale, il premio si articola in tre sezioni: "Letteratura", "Economia e Società" e "Sguardo da lontano", quest’ultima dedicata a opere che offrono una prospettiva esterna sul Mezzogiorno. Le opere premiate, che spaziano dalla narrativa alla saggistica, sono selezionate tra quelle edite nell’anno in corso, con un regolamento che incoraggia il coinvolgimento di lettori qualificati come consulenti non vincolanti della giuria. Oltre ai premi principali, possono essere assegnati riconoscimenti speciali alla carriera.