- Supponi che tua zia Dahlia una bella mattina legga sul giornale che sarai fucilato all'alba.
- Impossibile. Non mi alzo mai così presto.
Da Jeeves taglia la corda, Pelham G. Wodehouse
Cos’è il romanzo umoristico?
Nel suo saggio L'umorismo (1908), Luigi Pirandello distingue il concetto di "comico" da quello di "umorismo", che secondo lui nasce da una riflessione più profonda e compassionevole della realtà, capace di svelare il ridicolo nel tragico e viceversa. Il romanzo umoristico è infatti quella forma narrativa in grado di guardare il mondo di sbieco, trovando nella realtà quotidiana — o nelle sue esagerazioni — il materiale perfetto per divertire il lettore, anche in contesti impensabili. A differenza della commedia fine a sé stessa, il romanzo umoristico mescola intelligenza e satira, leggerezza e critica sociale, spesso ricorrendo a personaggi fuori posto, situazioni paradossali e un uso creativo del linguaggio. È un genere trasversale, che attraversa la narrativa contemporanea e classica contaminando ogni altro genere: dal giallo al romanzo di formazione, dal distopico al romance. Il suo tratto distintivo? Un’ironia sottile o esplosiva che ha lo scopo di svelare più che nascondere.
Quali sono i temi principali?
I romanzi umoristici si dedicano spesso alle piccole cose della vita quotidiana. Tra i temi, troviamo la fatica dell’adattamento sociale, le contraddizioni del linguaggio, i tic culturali e le scomode eredità familiari. Non mancano le riflessioni sul potere, sulla burocrazia, sulle assurdità del mondo del lavoro e sul precario equilibrio tra ambizione e mediocrità. La comicità nasce infatti dal conflitto — tra ciò che i personaggi vogliono e ciò che il mondo permette loro di ottenere — ma anche dallo sguardo disincantato e partecipe dell’autore, che invita il lettore a riconoscere se stesso nei dettagli più grotteschi.
Come sono i personaggi caratteristici?
I protagonisti del romanzo umoristico sono quasi sempre antieroi: individui spaesati, ossessivi, inetti o semplicemente molto umani. Possono essere impiegati sfiancati dalla routine, adolescenti in piena crisi esistenziale, investigatori riluttanti o vecchi filosofi disincantati. Sono personaggi che osservano (e commentano) il mondo con sarcasmo, che inciampano nei propri difetti e ci offrono, proprio per questo, una lente amplificata per leggere il nostro tempo. Il loro umorismo è spesso difensivo: un modo per sopravvivere al caos e restituirgli un po’ di senso, o almeno di leggerezza.