450 km

Cominciamo dalla fine: ricordo benissimo cosa ho fatto il 16 agosto 2004 perchè è il giorno che precede la mia partenza per Milano. Il racconto dell'esperienza personale del "Cammino" verso Assisi mi ha appassionato e coinvolto (avendo maturato da qualche anno la passione per il trekking) perchè è stato elaborato con un linguaggio semplice e diretto. Chi legge, rivive tutti i passaggi interiori e le tappe verso la meta, cercando di immedesimarsi nel protagonista e quindi trovare il senso dell'avventura affrontata. Benchè possa sembrare ovvio che il senso del cammino sia l'aver raggiunto "l'amico Francesco", credo che, come diceva Eliot, è il percorso del viaggio che conta non la destinazione. E proprio il viaggio affrontato è l'elemento chiave del processo di crescita del protagonista che, partendo da una situazione di instabilità interiore, arriva alla fine con la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi sfida. Si tratta quindi di un libro che può essere motivante per tutti coloro che si trovano in un periodo complicato in quanto offre una chiave di lettura su come conoscere se stessi e rafforzare la propria personalità. L'unico aspetto che resta in sospeso è sapere cosa succede a tutte le figure che hanno "aiutato" il protagonista a realizzare il proprio obiettivo: gli amici (Stefania, Ilaria, ecc.), i familiari e tutte le persone incontrate lungo la strada.

Poco più di 240 pagine sorprendentemente scorrevoli, che ti entrano dentro e ti conducono per mano, passo dopo passo, lungo la "strada" per ritrovare se stessi, il proprio essere più profondo e per riscoprirsi a compiere l'impensabile. E' il racconto di un'idea nata quasi per caso, trasformatasi in realtà, di un viaggio a piedi dalla provincia di Napoli fino ad Assisi, la casa di San Francesco, un luogo di culto, particolarmente sentito. Il racconto è ricco di aneddoti ed esperienze che hanno arricchito e, perché no, alleggerito il carico del viaggio, aneddoti di incontri fortuiti, grazie ai quali Francesco riscopre il senso di gratuità e dell'affidarsi ad una scelta, intensa non come privazione di ciò che non si è scelto, ma come speranza che ciò che si è scelto sia, invece, la cosa più giusta in quel momento, in questa scelta risiede la spiritualità di tutto il racconto e alcuni possono leggerci anche del misticismo, ma vi assicuro che con Francesco compirete un viaggio spirituale che vi cambierà profondamente