Nelle isole estreme

Autobiografia di una ragazza complicata e della sua relazione con le Isole Faroe, ove il clima impossibile accompagna e forse condiziona la protagonista nelle sue scelte di vita. Un desiderio di distacco poi trasformato nell’urgenza di un ritorno salvifico, che accoglie quel sentire profondo e ancestrale che ci lega inesorabilmente alla natura dei luoghi cari

Questo romanzo d'esordio è un percorso fatto di partenze e di ritorni, di sogni, di perdizioni. Ma soprattutto è un racconto di rinascita. L'autrice, originaria delle Orcadi, a diciotto anni fugge dal luogo natio alla volta di Londra per dare una svolta alla sua vita. La voglia di provare emozioni forti, di spingersi sempre oltre il limite portano la Liptrot a cadere nel vortice dell'alcol. Dopo l'ennesima notte balorda, l'ennesima storia d'amore finita male, l'ennesimo lavoro perso, non ci sono altre soluzioni se non quella di prendere coscienza dell'aver toccato il fondo, chiedere aiuto e uscire dal baratro dell'autodistruzione. "Una notte ebbi una specie di rivelazione, fugace ma al tempo stesso grandiosa e ardita, come se per un attimo mi avessero tolto i paraocchi e fossi stata inondata di luce: in quell'istante vidi che una vita da sobria era non solo possibile, ma anche piena di speranza, abbagliante. Mi aggrappai a quell'immagine e mi dissi che era la mia ultima occasione." Ripartire, iniziare a lavorare su se stessa; lasciare Londra e fare ritorno "a casa", nell'Outrun. Quel luogo fa parte di Amy più di quanto possa immaginare: era fuggita da un posto che inevitabilmente era una parte di sè: la storia di quel luogo è la sua storia.