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«Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne» – Maya Angelou
Ci sono silenzi che pesano come macigni, storie che restano ingabbiate tra mura troppo strette, sguardi che si abbassano sotto il peso dell’indifferenza. Ma ogni voce, anche la più soffocata, merita di essere ascoltata. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre non è solo una data sul calendario: è un invito a gettare luce sul dolore che resta nell’ombra.
Questa selezione di letture è un viaggio attraverso il coraggio, la paura, la speranza e la resistenza.
Perché leggere può rappresentare il primo passo per cambiare le cose con la forza di una parola, di un gesto, di una scelta
Saggi che non si fermano alla superfice e scavano nelle radici profonde della violenza di genere
Raccontare per resistere, scrivere per guarire: testimonianze che raccontano cicatrici vissute sulla pelle e sull’anima, per trasformare il dolore in consapevolezza
Libri che aiutano a smontare pezzo dopo pezzo le storture del patriarcato e a sognare una società che non opprima e che sia più giusta, per tutti
La fantascienza e la narrativa distopica hanno un potere unico: riuscire a mostrarci le possibili conseguenze delle nostre azioni (o in-azioni) trasportandoci in scenari estremi e alternativi che amplificano le paure, i drammi, gli squilibri del nostro presente
Pietra miliare della fantascienza femminista, questo romanzo intreccia le vite di quattro donne provenienti da universi paralleli, esplorando con brillantezza e provocazione le regole del potere e le basi delle differenze di genere
Ninni Holmqvist immagina un futuro inquietante in cui si elimina chi è ritenuto “inutile”: uomini e donne senza figli confinati in centri dove vengono sacrificati per la società. Una distopia spietata che ci interroga sull’essenza dell’identità femminile
Surreale e provocatoria, Izumi Suzuki intreccia critica sociale e visioni futuristiche, dalle utopie lesbo-matriarcali ai metodi di controllo delle nascite, servendosi della fantascienza per svelare le fragilità e le contraddizioni del nostro presente
In una distopia sconvolgente e ormai cult, Margaret Atwood tratteggia nei minimi dettagli una società totalitaria in cui le donne non hanno nome e libertà, ridotte a fungere da meri strumenti per la procreazione della classe dominante
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, non può e non deve essere soltanto un momento per ricordare, ma un richiamo collettivo a vincere l’indifferenza e a riconoscere le radici profonde di una piaga sociale che riguarda la società tutta, e che non conosce confini né geografici né temporali. È l’occasione perfetta per ricordare chi ha sofferto; per ascoltare le voci di chi resiste; per riflettere su cosa possiamo fare per trasformare insieme la cultura del silenzio in una cultura dell’ascolto, e su come la letteratura sia uno strumento cruciale in questa battaglia. Perché leggere non è mai un gesto passivo: è un atto di consapevolezza, un primo passo verso un futuro più giusto.
D’altra parte, non sono pochi i libri che riescono ad essere più di semplici pagine scritte e che assumono i tratti di vere e proprie manifestazioni di resistenza. Prima tempesta. Non una donna di meno, non una morta di più di Susana Chávez è stato uno di questi libri. Diventata il simbolo e il cuore pulsante del movimento femminista “Non Una Di Meno”, l’opera dell’attivista e poetessa messicana, assassinata nel gennaio del 2011, ha dimostrato come poche altre la capacità della letteratura di dare voce agli invisibili, alle vittime senza nome, trasformando il dolore e la rabbia per la tragedia del femminicidio in un grido universale di giustizia e costruendo un ponte tra attivismo e cultura, tra denuncia e speranza.
Ma come i testi raccolti in questa selezione hanno cercato di dimostrare, Chávez non è stata (e non sarà mai) un caso isolato, tutt’altro. La letteratura femminista ha sempre avuto il coraggio di sfidare le norme, di smascherare le ingiustizie e di proporre visioni alternative al sistema e ai valori dominanti e percepiti come oppressivi. Dall’opera seminale di Simone de Beauvoir, che con Il secondo sesso ha smantellato i fondamenti culturali del patriarcato, a Judith Butler, che ha ridefinito le identità di genere nei suoi saggi, fino alle voci più recenti e alle analisi pungenti di Cathy La Torre e Helen Lewis, la letteratura continua a ispirare e guidare, dimostrando che i libri non sono strumenti di conoscenza ma strumenti di cambiamento. E allo stesso modo anche la narrativa ha offerto (e continuerà ad offrire) il proprio contributo fondamentale dimostrando, dai romanzi-reportage alle opere cult della fantascienza distopica di Margaret Atwood e di Joanna Russ l’efficacia ineguagliabile della letteratura nel mostrarci quanto siano urgenti e intricate problematiche sociali del nostro mondo, dal patriarcato alla mascolinità tossica, dalla violenza sulle donne alla privazione dei diritti di genere.
Ogni titolo proposto in questa pagina rappresenta un invito: a riflettere, a imparare, ad agire. Perché quello della violenza sulle donne è un problema che riguarda tutti, e perché ogni libro che leggiamo, ogni storia che ascoltiamo, può essere un seme di cambiamento
«Finché ci sarà una sola donna minacciata in quanto donna, noi non avremo pace» – Lidia Ravera
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