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«La pace è l’unico combattimento che vale la pena di essere intrapreso» — Albert Camus, Lettere a un amico tedesco
Fragile e prezioso, quello della pace dovrebbe essere il sogno più autentico dell’umanità. Troppo spesso, invece, parlare di pace significa, soprattutto, raccontarne l'assenza: la guerra. Eppure, sono proprio le storie che si inabissano nell’orrore della violenza a mostrarci il potere catartico della letteratura: mostrare non solo il mondo per quello che è, ma per ciò che potrebbe essere.
In occasione della Giornata Internazionale della Pace, lasciati ispirare dai nostri consigli di lettura per coltivare insieme, finalmente, una cultura di pace
Storie, testimonianze e sogni per sentire, tra le righe, il respiro di un mondo possibile
Voci e prospettive uniche per tentare di comprendere e porre fine alla tragedia di una terra martoriata dal conflitto
Tra fantasmi inquietanti del passato e nuove speranze sognate per il futuro, immergiti nei reportage
e nelle narrazioni che esplorano le minacce del presente
Dalle più grandi penne del passato, opere di denuncia e di tragica bellezza ci ricordano
la mostruosa insensatezza della guerra
Tavole e immagini che hanno il coraggio di raccontare il buio per sognare la luce
Mentre nel mondo si continua affannosamente a inseguire un futuro migliore tra conflitti e speranze, l’assegnazione del premio Nobel per la pace illumina come un faro acceso quella parte di umanità che non vuole smettere di credere nel cambiamento. Giunti ormai alla vigilia della sua prossima assegnazione, soffermiamoci su quelle voci che, con coraggio e passione, hanno dedicato la loro vita a costruire ponti laddove troppi vedono solo muri
· Nato nel 1939 in un kibbutz a poca distanza da Gerusalemme, Amos Oz ha vissuto fin dalla primissima infanzia il conflitto israelo-palestinese sulla propria pelle. Saggista, pacifista militante e scrittore di fama e prestigio mondiale, Amos Oz ha raccontato nei suoi libri un Israele nascosto, fatto di dubbi, contraddizioni e speranze continuamente disilluse. «Un oratore che scolpiva le fiamme», come disse di lui Eshkol Nevo capace di raccontare con uno stile spesso ironico, solo occasionalmente condito di ottimismo, la fragilità devastata della propria terra
· Vero e proprio gigante della scena culturale mondiale, David Grossman è una delle voci più potenti della letteratura contemporanea. Impegnato politicamente, assieme ad autori come Amos Oz e Abraham Yehoshua per trovare una soluzione pacifica al conflitto tra arabi e israeliani, è uno scrittore con uno stile unico, capace di trasformare il dolore personale (nel 2006 perde il figlio nel corso del conflitto israelo-libanese) in un grido universale per la pace. Pervase di una disperata, bellissima, tristezza, le sue pagine rappresentano un atto di “resistenza emotiva” e ci mostrano come non sia mai vano cercare di comprendere l’incomprensibile
· Chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, Gino Strada ha dedicato gran parte della sua vita a combattere in prima linea contro la guerra. Autentico “guerriero della pace”, ha portato la speranza e la vita laddove nessuno osava neppure avvicinarsi: dalle macerie dell’Afghanistan e dell’Iraq, ai villaggi dimenticati della Somalia, della Cambogia e del Sudan. Diventato un caso letterario nel 1999 con la pubblicazione di Pappagalli verdi, Gino Strada ha continuato fino alla fine a scrivere e parlare di guerra e di ingiustizia con la cruda onestà di chi le ha conosciute da vicino, diventando una testimonianza vivente di come anche nel buio più profondo sia sempre possibile coltivare la pace
«Se l'uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l'uomo»
Gino Strada
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